lunedì 24 dicembre 2007

CHRISTMAS EVE

E' arrivato finalmente anche questo benedetto Natale... l'attesa come sempre è stata lunga e talvolta esasperante. In realtà non è ancora proprio giunto ed è già finito: l'attesa l'ha consumato.
Noi stiamo cercando di finire Christmas Blend, Creme Brulèe e Red Cup da tre giorni. E il popolo già pensa ai saldi.
Calano le tenebre e uno strano silenzio.
- Che fai domani?
- Dormo. / Pranzo coi parenti. / Dormo. / Pranzo da amici. / Niente. / Leggo. / Mi rilasso. / Vado da amici. / Cucino per dodici persone. / Studio per un esame. / Guardo la tv e leggo. / Niente. / Dormo.
Risultato di un rapido censimento da vigilia.
Del resto non si può fare molto altro il giorno di Natale: tutto è chiuso, fermo, immobile.

Guardo fuori e la strada è deserta. I negozi hanno già chiuso. Sembra ci sia stato il coprifuoco. Ho voglia di andare casa, accendere il camino e riposare. niente caffè domani.
Il Natale serve a questo: riposare, staccare, dedicarsi a se stessi e alla propria famiglia.
Chi scrive di pensare prima agli altri e poi a se stesso è un ipocrita e un bugiardo. Forse non lo fa coscientemente, ma mente.
Su questo Londra insegna a essere sinceri: c'è poco tempo, quel poco che si riesce a grattare via è per prima cosa IL PROPRIO TEMPO.
Natale suona come una battuta pausa in uno spartito veloce, e ci vuole.

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