venerdì 28 dicembre 2007

FRIDAY BLOODY FRIDAY



La calma silente del Natale è finita e ha lasciato il posto a qualcosa di nuovo... che mai avrei immaginato... qualcosa in confronto alla quale i sabato prenatalizi erano spiagge deserte: I SALDI.

I SALDI a Londra sono paradisiache occasioni di tentazioni demoniache: qui iniziano ad esserci riduzioni già prima di Natale, da 26 dicembre, poi, TUTTO è al 50%. TUTTO, non solo gli scarti dei vecchi magazzini. Si inizia dal 50% per crescere di settimana in settimana... o meglio per ridurre!

Ho sempre saputo che lo shopping ai saldi è un gioco di strategia e fortuna: nella confusione di gente e merce bisogna capire cosa vale la pena di comprare e che cosa si può invece trovare in un altro posto o in un altro giorno a un prezzo migliore. E il pericolo sta nel non trovare la taglia giusta.

Alle 11 e 33 (forse questo numero vuol dire qualcosa) capisco che i saldi non sono solo questo. I saldi sono molto di più. I saldi sono sciami di vogliosi spendaccioni: ricchi e poveri che hanno un irrefrenabile voglia di comprare qualcosa di cui non hanno bisogno, solo perchè - forse - ci faranno l'affare.

Spendere, avere, spendere meno e avere di più, battere gli altri, fregare il sistema... SALES!

Gli assetati arrivano a onde: nessuno per minuti e minuti e affannati stanchi reduci da code chilometri si impegnano in nuove code fino a fuori dalla porta per una cioccolata calda o un frappuccino e un pitstop al bagno.

Alle 11 e 33 entrano due signore della Londra bene: cappotto lungo una e giacca di panno l'altro, borse-valigia, pochi gioielli costosi alle dita e ai polsi. Capelli corti al mento una, lunghi e spettinati l'altra; in realtà sono entrambe decisamente spettinate, il che non si addice al resto della figura.

Qualcos'altro non quadra con il resto della figura, ma non lo realizzo immediatamente

- An english breakfast and a latte, please.

- An english breakfast and a latte.

- Che cosa stai guardando?

- Perde sangue dalla fronte, madame.

- Mamma, perdi sangue dalla fronte.

- Non è niente, sto bene.

Realizzo che cosa non quadra: le due sono piene di lividi e graffi su viso, collo e braccia.

- Inconvenienti da saldi - mi spiega madame.

- Però ce l'abbiamo fatta! - mi spiega la figlia, che è una versione di madame con vent'anni di meno - My mum è stata grande! ...cappotto, scarpe, borsa...e il mio splendido vestito!

- Questo vestito ti sta un amore, doveva essere tuo!

- E avete fatto a botte per averlo? - mi sfugge di bocca

- Non proprio a botte, diciamo che abbiamo dovuto usare il pugno duro per evitare di farci strappare i nostri beni.

- Una signora ci stava portando via quello che volevamo comprare, o meglio non voleva darcelo.

- In realtà loro non sapevano che l'avevamo visto prima noi, ma la mamma è sempre molto convincente, non è vero tesoro!

- Oh yeah!

Inizio a chiedermi se ho fatto qualcosa di sbagliato nei loro drink...

Sono stra cariche di pacchi e pacchetti - altro che Natale - e si allontanano in cerca di un tavolino... non credo faticheranno a liberarsene uno.

Anna mi si avvicina e mi dice: - Quelle veramente hanno fatto a botte in un negozio!?

- Non in un negozio, da Harrods! - ci spiega la nonna, rimasta indietro per accaparrarsi un salotto nuovo HABITAT, che ricosciamo facilmente dato che è la copia di madame con vent'anni di più - Un vero miracolo: quelle due non si parlavano da mesi... poi oggi le ho fatte incontrare per lo shopping e madre e figlia hanno finalmente ripreso i rapporti. Non sono lovely? -

- Lovely, lovely! - facciamo noi in coro.

Mai contrariare una cliente.

Le storie di vita familiare si mescolano ad affari e violenza da Harrods. Ma non solo da Harrods.

Provo nuovamente una sensazione di protezione nello stare qui dentro, come i primi giorni: in questo salotto preconfezionato e sparso per Londra non può succedere niente di male... solo buoni sentimenti e pace, non è vero?

Quella che potrebbe essere gratuita violenza e frustrazione femminile qui diventa amore materno e ricongiungimente familiare.

...le parole sono importanti!!
I saldi sono importanti...

Io ed Anna guardiamo ammirate il quadretto familiare che chiacchiera, si lecca le ferite e si gusta merenda e conquiste...

Se non lo vedessi, non ci crederei: hanno fatto a botte per un vestito.

- L'importante è che non si siano accorte che ho scambiato il vestito per cui hanno lottato con uno identico e della stessa taglia, ma integro... e mia nipote non si è accorta che sua madre nella foga lo aveva strappato. Se no, sai che tragedia!

Saggezza di nonna.

giovedì 27 dicembre 2007

HOT REALLY HOT

E qui dovrei/potrei iniziare a raccontare di scene/storie hot...

a dead man or a good sex per conquistare il cuore dei lettori


(in fondo - per quanto complessi/complicati - i clienti sono più facili da accontentare/conquistare!)

...ma - per ora - non lo farò.



Qui il very hot è normale. Tutti vogliono il loro beverone really hot. Sono in maglietta a dicembre, ma il biberone ha da essere lavico.

Ma, cari i miei customers, nemmeno da noi al sud, facciamo cappucci e cioccolate fredde! E non ci serve dire caldo, molto caldo...mi raccomando very hot. Si chiama hot chocolate mica per niente!!




- A venti latte really hot. More than 200 degrees.

- A venti latte really hot. More than 200 degrees.

Parliamo in gradi Faherenheit, non Centigradi - qui vogliono essere speciali in tutto.
A spanne oltre 90 gradi...

Ma il cliente ha sempre ragione: lo vuole caldo, lo avrà caldo, lo vuole bollente, lo avrà bollente.

- Please, hotter.

- What?

- Please, hotter.

La ragazza del A venti latte really hot more than 200 degrees è davanti a me e mi controlla.

- Be careful: it's very hot.

So che il giorno in cui finalmente uno si ustionerà verrà di nuovo a rompere i benemeriti perchè lui sì aveva chiesto hot, ma non così hot.

However, la tipetta, una bellissima ragazza dai lineamenti mediorientali, mi sorride e dice:

- Never mind. Ho bisogno sia veramente caldo per sentirlo caldo.

- Tragitto lungo e non vuoi si raffreddi...

- No, lo bevo subito. Ma purtroppo non sento molto. Quand'ero bambina mi hanno sbruzzato l'olio bollente in viso e in bocca, ho il palato ricostruito... per questo ciò che bevo e mangio deve essere caldissimo o freddissimo perchè lo senta.

Una parte di me vorrebbe dirle "quanto mi dispiace", l'altra "ti sei ustionata una volta e ancora non hai imparato? A bere 'sta roba ti brucerai gola ed esofago, darling", ma la sua storia e la naturalezza con cui me l'ha raccontata mi ha scioccata, e i segni che ora riconosco come bruciatura sul braccio e sul collo mi lasciano tristemente senza parola.

LOVE ACTUALLY


- Hi!
- ...e poi lui fa a lei: "To me you are perfect!", ma lei il marito non lo lascerà mica...
- Hi!
- ...perfetta, perchè non la conosce...
- E poi c'è Jamie che per Aurelia impara il portoghese e poi se la va a prendere a Natale...

- Hello...
..ci provo di nuovo. Inutile: le due non mi considerano e ho la netta impressione che non si ascoltino neppure fra loro. Ma forse è solo il mio non capire tutto.

- ...perchè queste sono cose che accadono proprio a Natale!
- A Natale ne succedono di belle e anche di brutte, darling.
- Be', certo, quel bastardo di Harry rischia di tradire Karen proprio a Natale...
- Mi ci sono rivista, proprio rivista... solo che io non ho quarant'anni e due figli con lui; e poi a me lui lo è venuto a dire... ha avuto il coraggio di dirmi che è finita. Proprio la settimana prima di Natale. Doveva... ha avuto il coraggio di dire.

Mi chiedo: doveva si riferisce a tradirla o dirglielo? E poi a Natale bisogna davvero dire la verità? No, a Natale non bisogna dire la verità, la verità bisogna dirla sempre - che non significa spiattellare le cose così come stanno, perchè esistono sempre tante verità e bisogna essere il grado di dire quella giusta nel modo giusto. A Natale bisogna essere più buoni (cose che in fondo sarebbe salutare applicare a tutte le stagioni). Smetto di fissare le due tipe come fossero aliene, con quel mezzo sguardo di disprezzo che mi viene benissimo.

- Gli uomini sono generalmente stronzi.
- Alla fine tutto andrà bene.
- Alla fine andrà tutto bene. Fortuna che t'ho chiamata appena ho visto il titolo del film.
- Hai fatto benissimo a chiamarmi quando hai visto che lo davano in tv, mi ci voleva.
- Perchè alla fine va tutto bene. Anche se nel durante non sembra affatto.
- Sì
- Pensa al povero Jamie.
- Già... lui però almeno scopre la moglie a letto insieme a un altro. A me lo è venuto a dire, darling.
- Gli faceva comodo evidentemente: la verità... la si dice sempre quando fa comodo.

E' in questi momenti che non riuscire ad esprimerti è frustrante... mi sento sempre come la sirenetta: finalmente in mezzo agli uomini, ma muta. Come mi piacerebbe partecipare alla conversazione... anch'io ho delle cose da dire! Le due tipe che guardavo così male mi sorridono gentili. Si sono accorte di me e non sembrano nè stupide, nè antipatiche.
- How can I help you?
- For me a grande chai-tea to stay.
- I don't know...
A miracle, vorrei suggerirle ironica...ma mi trattengo.
...an orange juice, please. Andrà tutto bene?
- Of course: l'happy end è necessario.

Parlano parlano parlano e continuo ad avere l'impressione parlino senza ascoltarsi. Sono quasi buffe. In realtà la mia è tutta invidia... loro sono qui sedute a chiacchierare, ben vestite e pulite. Mani curate, capelli lisci. Io, invece, sto qua dietro, in divisa e in piedi, mai con le mani in mano. Odoro di latte e cioccolato. Ho le mani distrutte, le braccia segnate e i capelli cotonati dal vapore. Effettivamente a questi particolari non penso tutte le volte che m'innamoro ogni giorno. E devo continuare a non pensarci: l'happy end è comunque necessario. E' un nostro diritto. Penso a Cenerentola e alle mie scarpe da ginnastica che profumano di panna...
LOVE ACTUALLY
Tutte lo abbiamo visto, anzi rivisto ieri sera... il bello del Natale anche a Londra è che puoi stare davanti alla tv per ore e ore a guardare vecchi film senza sentirti in colpa. Ci siamo emozionate, abbiamo sospirato, sognato, sofferto e (io ho pure riconosciuto nuove locations!)...
Da "Molto rumore per nulla" a Love Actually", passando per "Quattro matrimoni e un funerale", Londra è anche questo: commedie e tragedie, al cinema, a teatro e nella vita, ovviamente. Ma qui sembrano aver capito il valore catartico dell'arte e della cultura. Ti fanno sentire meno solo. Meglio della tv.

mercoledì 26 dicembre 2007

LONDONWEAR

- A xtrdcvtft lathuhygft. - What? - A tall xtrdcvtft lathuhygft. Non capisco: che sta biascicando? Biscica. Le tremano le labbra. Ma che ha 'sta qui? - Sorry, can you repeat, please. - Agrandeskinnedchaitealatteextrahotextrachai, please. - Ok, Agrandeskinnedchaitealatteextrahotextrachaitogo, please. - Agrandeskinnedciaitilatteextrahotextraciaitugo. - 3 pound. La disgraziata fatica ad aprire il portafogli. Questa è strafatta. Cerco conferma della mia tesi guardandole gli occhi. Non ha la faccia da drogata, è una normale ragazza, carina, non bella, ma ben curata. E' pallida, forse più di me (che qui a Londra ho assunto il colore grigio rosato da buio inverno nordico). Mi dà i soldi e mi sfiora la mano: è gelida. Zoommo al mezzo busto: questa indossa una camicia e una giacca di velluto. Io mi domando: perchè...perchè il 26 dicembre non ti puoi mettere il cappotto?! Fa freddo... c'è il sole, ok, ma fa freddo. Non freddissimo, perchè qui a Londra non fa mai freddissimo - come non fa mai caldo-caldissimo -, ma un paio di calze e almeno un cappotto?! No, la moda non vuole. Ma - io italiana vanesia - come faccio? Me ne frego e mi copro. Le ballerine le metterò verso marzo... Londra: un'unica lunga mite stagione e un cielo mai buio...

lunedì 24 dicembre 2007

CHRISTMAS EVE

E' arrivato finalmente anche questo benedetto Natale... l'attesa come sempre è stata lunga e talvolta esasperante. In realtà non è ancora proprio giunto ed è già finito: l'attesa l'ha consumato.
Noi stiamo cercando di finire Christmas Blend, Creme Brulèe e Red Cup da tre giorni. E il popolo già pensa ai saldi.
Calano le tenebre e uno strano silenzio.
- Che fai domani?
- Dormo. / Pranzo coi parenti. / Dormo. / Pranzo da amici. / Niente. / Leggo. / Mi rilasso. / Vado da amici. / Cucino per dodici persone. / Studio per un esame. / Guardo la tv e leggo. / Niente. / Dormo.
Risultato di un rapido censimento da vigilia.
Del resto non si può fare molto altro il giorno di Natale: tutto è chiuso, fermo, immobile.

Guardo fuori e la strada è deserta. I negozi hanno già chiuso. Sembra ci sia stato il coprifuoco. Ho voglia di andare casa, accendere il camino e riposare. niente caffè domani.
Il Natale serve a questo: riposare, staccare, dedicarsi a se stessi e alla propria famiglia.
Chi scrive di pensare prima agli altri e poi a se stesso è un ipocrita e un bugiardo. Forse non lo fa coscientemente, ma mente.
Su questo Londra insegna a essere sinceri: c'è poco tempo, quel poco che si riesce a grattare via è per prima cosa IL PROPRIO TEMPO.
Natale suona come una battuta pausa in uno spartito veloce, e ci vuole.

domenica 23 dicembre 2007

UN MONDO ALLA ROVESCIA


*

- Tu devi capire che questi inglesi sono proprio come li immagini!
- Cioè?
- Zozzoni e ordinati.
- Ahah.
Dialogo fra italiani al bar.
Li guardo e loro mi guardano. Si vede che capisco cosa dicono. Capiscono che capisco. Capiscono che sono italiana.
- Un espresso e un cappuccio.
- Oh-oh, italiana a Londra.
- E lavori da Starbucks?!
- Ha miglior caffè d'Inghilterra.
- Ma... - sono dubbiosi
- ...se no non sareste qui! - dico io ben sapendo che gli italiani sono generalmente vanitosi.
- A Londra per l'inglese?
- E non solo.
- Brava! - mi dicono in coro - e com'è che lavori da Starbucks?
- Mi ci pago l'affitto.
- E dove stai?
- Qua dietro.
- King's Road, la zona più bella di Londra.
- La zona degli italiani.
- Per forza: è la più bella. Noi abbiamo gusto.

Una banale conversazione su luoghi comuni mi dà il pretesto per lasciarmi andare a banalità tutt'altro che banali. Perchè questo è un mondo alla rovescia...almeno in confronto a quello da dove vengo: qui guidano dalla parte opposta e sul lato opposto della strada, hanno mezzi chili che si chiamano libbre e vanno a miglia orarie e non a chilometri. Per rendere la vita semplice a tutti tengono i loro amati imperiali pinta, gallone, pollice, piede, iarda. Per non parlare della moneta: qui sterlina/pound è e sterlina/pound resta.
E questo è un mondo pieno di contraddizioni.
Qui la gente si alza presto e va a letto presto. Tranne un giorno alla settimana in cui si devasta.
Questa è la patria del tè e tutti girano con mezzo litro di caffè bollente in mano.
Qui non esistono le stagioni. E di conseguenza non c'è abbigliamento invernale o estivo. I negozi vendono i vestitini sbracciati e i sandali per Natale e le ragazze non hanno alcun problema a metterseli. Senza calze.
Qui piove e c'è il sole anche sette volte al giorno.
Qui tutto è possibile.
Qui c'è una Regina che va su Youtube e un Principe che fa coltivazioni biologiche, due Principini paparazzati che bevono e si divertono come chiunque altro e una Principessa che nonostante sia morta da dieci anni in un modo tragico non riesce a non finire ogni due giorni in prima pagina. Del resto qui tutti vanno pazzi per il gossip - anche quello di cattivo gusto, oltre che per fish and chips e birra.
Qui tutto è possibile. Lo ripeto perchè è vero.
Qui non si aspetta l'autobus mai per più di dieci minuti. E proprio l'autobus è la cosa più pericolosa di Londra: una volta saliti si passa il tragitto a sperare di scendere, perchè gli autisti guidano questi enormi bolidi rossi a due piani come avessero in mano una Ferrari. ***
Londra è la testa mozza di un Impero che non c'è più... una testa che però esiste e funziona alla grande. E qui scopro ogni giorno cose che voi italiani non potete nemmeno immaginare.

Ordine e pulizia, per esempio. Questa è una città con 1o milioni di abitanti provenienti da tutto il mondo ed è una città pulita. Inquinata, forse, ed inquinante, ma pulita: strade, palazzi, case, monumenti, marciapiedi, parchi, stagni sono incredibilmente lindi. Lo sporco è chiuso in casa. Tipico atteggiamento inglese: l'importante è che la facciata di casa sia ridipinta, poi dentro teniamo le croste.
Non generalizzo, ma provo con mano.
- E' che noi italiani siamo un popolo a parte -, direbbe uno dei due tizi appena incontrati.
La cosa più zozza sul suolo inglese?! I forni. Non guardateci MAI dentro. E fatevi coraggio nell'usarli pensando che le temperature elevate uccidono germi e batteri - SPERIAMO!

Code in fila indiana. E' vero quello che si dice, non è leggenda: qui la gente (turisti compresi) si mette sempre in una coda ordinata e rispettosa. Se c'è uno che ci prova a saltare o a intrufolarsi è di certo un italiano.

Meritocrazia. Esiste ed è una delle parole chiave del lavoro qui.

Potrei continuare con gli esempi - lo farò - ma ora devo preparare le basi per i Frappuccini. Concludo dicendo che qui va talmente tutto alla rovescia che voi partite a leggere questo mio racconto dall'ultima pagina!

SUNDAY TIMES


Londra stamattina si è alzata sotto una fitta nebbia. Per la prima volta da che sono qui.
Mi piace la nebbia, forse perchè la nebbia è una cosa rara da dove vengo. La nebbia riesce a dare a ogni scorcio di paesaggio un'atmosfera magica. Oltre questo fumo basso chissà che cosa si nasconde? Tutto è possibile e tutto è ignoto, questo mi piace: non si può sapere dove si sta andando nella nebbia se non pochi passi prima di imbattercisi. E' emozionante, no?

Sunday morning... I love Sunday morning: clienti rilassati e assonnati vengono a fare la spesa per la colazione della famigliola, senza fretta. Molti vengono qui a godersi cappuccino, pain au chocolate e Sunday Times... che cosa c'è di meglio?
Il tempo della domenica è fermo in lungo respiro per poi ripartire alla volta della nuova settimana, che qui a Londra inizia oggi.
Bisogna rassegnarsi: qui va tutto al contrario!*

- Why? Why! Perchè non ho neppure un turno di festa? - Misa esce dall'ufficio pronta nel suo completino rosso e nero con il Venti Soya Milk che le ho preparato appena l'ho vista varcare la porta. - Why? - ulula contro Wilson (supervisor al comando oggi)
Se per gran parte dell'umanità si lavora dal lunedì al venerdì, per un'altra parte di umanità il sabato e la domenica possono essere giorni tutti gli altri giorni, dipende dai turni!
Il problema dei turni è un affare serio ovunque... chiunque ha le sue esigenze e i suoi impegni (lo ammetto: io ne ho più di altri!) e chi fa gli orari si trova sempre a fare i conti con delle lamentele...
- Tutti hanno un turno festivo! Perchè io no?
- Anche Felipe non ha turni di festa.
- I don't care. Perchè io no?
- Perchè voi avete un part-time.
- Anche Silvìa!
Io e Cris fatichiamo a trattenere le risate. Non per il problema che comprendiamo benissimo (i giorni di festa pagano doppio), ma per il personaggio Misa: un metro e venti di bambolina koreana, che parla e si muove come un cartone animato. Mi verrebbe da dire giapponese...ma koreano!
- Prova a chiedere un cambio.
- Oh-oh. Ok-ok.
E Misa risparisce in ufficio con un altro bicchierone di Venti Soya Milk a fare telefonate. Dopo venti minuti buoni ricompare con il volto ancora più scuro.
- Crìs, swap for me.
- No, Misa, sorry. I need money. E Santo Stefano e il Primo dell'Anno è tutto chiuso: tanto vale lavorare.
- Oh-oh. Ok-ok.
Misa arriva anche a me.
- You!?
- Idem con patate!
- Oh, don't speak in italian.
Misa odia quando parliamo italiano, spagnolo e portoghese, perchè - mentre noi riusciamo ad intenderci - lei si perde totalmente. La questione comunque è semplice: soldi.
- No Misa sorry.
- Oh-oh. Ok-ok.
- Non puoi comunque cambiare con lei - interviene Wilson - stai dall'altra parte della città, come fai ad arrivare qui alle 7 del mattino senza mezzi di trasporto?
- E lei?
- Io vivo qui dietro.
- Oh-oh. Ok-ok.
Sunday Times...in cui c'è finalmente tempo per tutto! Anche per cambiare umore.
- Are you from Korea? - chiede un gigante americano alla piccola koreana.
- Oh-oh. Oh-yes. Come lo sai? -
- Your eyes!
Misa gira verso di me il suo enorme faccione piatto, sbatte gli occhietti a mandorla e mi dice come se parlasse in un'altra lingua che nessuno può intendere:
- Nessuno l'aveva mai capito, nessuno! Oh-oh! Filippina, tutti pensano io sia una filippina. Ma io non sono filippina! Come ha fatto?
Poi si rigira verso il gigante americano e gli fa:
- Oh-oh, sir. 5 pound, please. Thankìu. Enjoy.
L'umore cambia in fretta, come il tempo qui a Londra. Ma la nebbia oggi non sale e la giornata prosegue come ovattata. Slow motion-slow motion! Oh-oh!

sabato 22 dicembre 2007

FERIALE O FESTIVO

- Meglio il turno feriale, fatto di lavoratori, o quello festivo, fatto di legioni di famigliole e gruppetti di ragazzini?
Mi pongo la domanda mentre prego ogni Santo del Paradiso che arrivi rapidamente la fine del mio turno.
- Non so la risposta, ma fate arrivare le 2,30... sono in piedi dalle 5,30!!
Chiedo aiuto... siamo stati invasi dalle cavallette!
Io ODIO il sabato pomeriggio.
I vari Santi interpellati hanno provveduto a un piccolo ma ben organizzato esercito dietro al bancone...il nemico avanza ma la cassa tiene... il nemico lorgora prendendo bicchieri che non gli appartengono, lamentandosi e chiedendo variazioni...ma il bar tiene.
E' la confusione che mi stravolge.
Durante la settimana - generalmente - mi trovo ad avere a che fare con code ordinate e precise di clienti abituali, residenti e lavoratori. A volte hanno fretta, ma sono generalmente gentili ed educati, ma il sabato... Il sabato anche qui aprono le gabbie!
Continuo disperatamente a riempire il dasplay di panini, poi faccio un giro tra i tavoli e il mio posto ai panini è preso da un altro collega che continua a sistemare panozzi co il tonno e tramezzini con uova... Io raccolgo tazze sporche, smisto immondizia e pulisco tavolini.
Eì certo: questi customers non sono esseri umani...sono cavallette.
Non hanno la stessa concitazione, la stessa espressione suppllichevole da "Fai in fretta, non ho tempo!" che sfoggiano i settimanali, ma questa clientela da weekend è peggio.
Sono entrati per il freddo, la stanchezza, la fame e il bisogno di andare in bagno... molti non hanno la minima idea di che cosa vogliono e troppi non sanno assolutamente come ci si comporta in un luogo pubblico.
Oggi le maniacali abitudini di certi avventori mi mancano... mezz'ora e sarò fuori, in mezzo alle cavallette... Ho quasi paura...
Sono talmente stanca che potrei lasciarmi andare a terra sofficemente... e rimanere sull'asfalto o sulla moquette o sul linoluem di qualsiasi posto. Sentirei il duro e il freddo, ma non importa, sarei stesa. Potrebbero calpestarmi, ma non importa, sarei stesa a terra, tranquilla.

venerdì 21 dicembre 2007

BUONI RIMEDI



Tre giorni a Natale...

E io guardo Londra da un oblò - un'enorme vetrata sulla Via del Re è come guardare Londra da un oblò! - e devo ammettere che mi affascina... mi sento come un bambino alla Vigilia di Natale, che spia sotto l'albero dal buco della serratura...

Ma Londra non scomparirà una volta aperto il pacco... non ho niente da temere: è qui per me... è qui per tutti noi! Non importa se ora sono imprigionata qui dentro per otto ore al giorno (e purtroppo le ore di luce)...verrà il mio momento.

A Londra ci vuole tempo... tempo per imparare, tempo per conoscere, tempo per ambientarsi... tempo! Quello a cui corrono dietro tutti...

Mi perdo in queste filosofiche riflessioni mentre sto al bar - come sono diventata veloce! Ora posso permettermi di lasciar fare alle mani, alle braccia: il mio corpo sta imparando cosa deve fare, ha preso le misure di maniglie, sportelli e corridoi... forse imparerò anche l'inglese?

Dunque il tempo è un buon rimedio... un ottimo rimedio!

In questa lunga vigilia di Natale l'allegria si mescola irrimediabilmente a una certa malinconia... lo vedo sulla faccia di tanta gente, che entra piena di sacchetti PCS (Post Christmas Shopping): io VI invidio eppure non sembrate felici... chissà cosa VI turba...

Londra è là fuori e pulsa... Io per ora conosco i londinesi. VI guardo: pochi nati qui, molti di passaggio, venuti da lontano... qui siamo tutti londinesi in fondo!

Un altro buon rimedio (contro la malinconia natalizia e non) è una parola gentile: una frase cortese e un sorriso possono salvare la vita (davvero, parlo per esperienza personale!).

Il terzo rimedio è quello per cui venite qui: una tazza di cioccolata calda con la panna*!

Approfitto di un momento di calma per portare al tavolo una grande cioccolata con la panna a una vecchina con il viso rugoso rugoso, un cappotto infeltrito e uno spesso paio di occhiali quadrati, come sono tornati di moda ultimamente. Le mani le tremano e il suo incedere è lento, ma sicuro. Le sue mani sono consumate dal tempo, minute e venose... di fronte a certi vecchi (e a certi bambini) non posso fare a meno di provare una stretta al cuore.

Quando Darek le ha chiesto se voleva la panna, lei ci ha pensato un istante e poi ha detto:

- E' compresa nel prezzo?

- Certo, può scegliere!

- Oh, allora sì che voglio la panna! Un sacco di panna!

e il pensiero della crema le ha risvegliato lo sguardo.

Basta così poco per essere felici.

Chissà cosa farà questa vecchina il giorno di Natale? Andranno a trovarla tutti i suoi nipoti oppure si ritroverà vecchia e sola a guardare la tv e bere una minestra?

* il terzo rimedio ha una caratteristica importante: è in vendita per "soli" 2 pound e 20 pences...

RISULTATI INCORAGGIANTI


"Grazie a tutti, ragazzi! Anche quest'anno abbiamo fatto un sacco di soldi vendendo caffèlatte e brioche a cinque pound! Grazie di cuore! L'ottimo risultato di quest'anno va ora migliorato nel 2008: ci aspettiamo grandi cose da voi. Buon lavoro e buone feste!"
- Il Vostro Manager -

Leggo in bacheca questo short message rivolto in fondo anche a me...
bene...le cose vanno bene...se la gente continua a spendere e spandere in litri di latte e cioccolato vuole dire che va tutto bene...la crisi di cui qualcuno parlotta è lontana...
Va tutto bene!
Mi avvicino al Santo Natale e al Nuovo Anno con una speranza rinnovata nel cuore:
Everything's gonna be alright!

E parto così a raccogliere immondizia e tazze sporche dai tavolini canticchiando:


Hark! how the bells

Sweet silver bells

All seem to say,

"Throw cares away."

Christmas is here

Bringing good cheer

To young and old

Meek and the bold

Ding, dong, ding, dong

That is their song

With joyful ring

All caroling

...

...

Christmas is here

Merry, merry, merry, merry Christmas

Merry, merry, merry, merry Christmas

...

...

...ci vuol poco per essere felici...

...per alcuni cifre a 5...6 zeri (in pound!)...

...per altri una pacca sulla spalla!

giovedì 20 dicembre 2007

MAKE MONEY


COME ON COME ON WE HAVE TO MAKE MONEY!!!


Ecco perchè si corre tanto...per far soldi! Perchè Londra è una delle città più costose sulla faccia del pianeta (non la più costosa?)...e allora bisogna correre e non perdere tempo, perchè ogni istante è buono per far soldi e più fai soldi più puoi vivere Londra a Londra...
- Vivere?...fare soldi, vorrete dire!
Ribatto tra me e me...
Ho imparato a mordermi la lingua per due ragioni: primo qui non ci si può permettere di ribattere, due non sono certa di poter affrontare una discussione in inglese!
However...

Questa velocità mi sconvolge ancora: un turbine!
Ma se passi il tuo tempo a fare soldi, quando vivi Londra?
...dopo aver lavorato 60 ore a settimana...
Qui il tempo ha un plus valore, forse un po' bistrattato...
il mio tempo...la mia vita... per dei pezzi di carta? per dei circoletti di ferro pesante?

Ironiche regole, oserei dire.
Per questo, nella mia sete di libertà, ho capito che resterò qui finchè lo troverò divertente e curioso e non solo uno spreco di Tempo.

...lo ammetto...esistono altre variabili al mio restare qui:
- il reggere del fisico
- il bisogno di pagare l'affitto
- la capacità di sopportare i clienti da bar

Un lungo preambolo
(ah, come mi piacciono i preamboli!)
per dire che qui son tutti in agitazione
(non da oggi - ma oggi scopro il motivo)
perchè domani arrivano i CONTI SEMIDEFINITIVI 2007

Ossia quanti soldi il bar ha prodotto e speso...

I vassoi sono sempre pieni da una settimana: i muffins trasbordano, i panini soffocano, macedonie, yogurt e bibite non si possono più contare...
l'ordine è DISPLAY SEMPRE PIENI!
E display sempre pieni siano...
appena uno chiede un muffin, subito noi apriamo una nuova scatola da quattro!

- COME ON RUSH RUSH: QUESTI SONO I GIORNI IN CUI FACCIAMO PIU' SOLDI!

Ah...il romanticismo del Natale...il periodo dell'anno in cui la gente si sente meno in colpa a spendere...
E allora COME ON: WE HAVE TO MAKE MONEY!

mercoledì 19 dicembre 2007

BABY, IT'S COLD OUTSIDE


E allora restiamo dentro...
- ci proviamo in tutti i sensi! -
Darek mi ha chiesto quando voglio le ferie.
Ho prenotato le mie prime ferie pagate...
Dopo anni di lavoro free...collaborazioni, consulenze, stages, varie ed eventuali, avrò la mia prima settimana di FERIE PAGATE.

NON MI SEMBRA VERO.

Per voi è normale...
gente fortunata!
per me no!
(ma non sono l'unica...)

Se mi ha chiesto le ferie vuol dire che non mi lasciano a casa per 7 pound...
aspettano un errore più grave!

Vista la condensa sui vetri...meglio restare qui al caldo e lasciare un punto fermo, un piano d'appoggio per cercare di sollevare il mondo...oppure solo me, nel mondo!

BIG BAG

- Avete visto la mia borsa?
- No, signora. Che borsa?
- Una borsa grande, di pelle: non l'avete trovata?
- Ma l'ha lasciata qui?
- Ero seduta lì, davanti alla finestra. Mi alzo, mi metto il cappotto e la borsa non c'è più.
- Ma dove l'aveva lasciata?
- Appesa alla sedia.
- E' sicura che ce l'aveva?
- Certo, ho pagato.
- Ma è uscita e poi rientrata?
- No. Non mi sono mai alzata.
- Noi non abbiamo trovato nulla. Sorry.
- La mia borsa.

E' una bella ragazza/signora, di quell'età in cui non sai mai se si considerano ancora ragazzine o signorotte... Ma non conta ora: chiunque tu sia, se ti rubano la borsa è una tragedia.
Per me, una cosa così sarebbe una tragedia.
Oltre che una notevole rottura di coglioni...
- mmm... forse "coglioni" non si può dire in un blog... e forse da di me l'idea di una persona sboccata... non lo sono, ma certe espressioni colorite rendono in un modo unico i concetti -

Ritrovarsi senza borsa: chiavi, documenti, soldi, carte di credito, tessere e tesserini vari, bancomat: UN VERO PROBLEMA...
Perchè la borsa è un pezzo di casa, un cuscino morbido di sicurezza, un compagno di viaggio...
se ti rubano la borsa ti rubano un pezzo fisico.
Non si possono rubare le borse...
la soluzione/punizione del taglio delle mani - che mi è sempre sembrata terribile - diventa giusta e meritata se penso di essere io la vittima...

Nella borsa io tengo di tutto... agenda, appunti, portafogli e contenuto vario, penne, macchina fotografica, portafortuna, crema, occhiali, oltre a una serie di altri accessori stagionali...

- Signora, l'unica cosa è fare denuncia alla polizia.
- Grazie.

- Che tragedia -, dico io al capo.
- Non è stata attenta. Qui non puoi lasciare la borsa appesa alla sedia.
- Ma siamo in un bar di King's Road!
- L'uomo è ladro: se può ruba.
Ora capisco il gran casino per il mio errore alla cassa.
- E adesso?
- Si andrà a comprare un altra borsa. Qui cose così succedono tutti i giorni. Solo che molti non se ne accorgono.

Il mio eterno dubbio: l'uomo, in quanto genere, è cattivo e viene ammansito dalle regole della società o è fondamentalmente buono e si trova a dover fare cose cattive per sopravvivere in questa società?
Di certo, molto spesso, l'uomo è stupido.

Io ad ora sfoggio due nuove borse che nessuno mi vuol rubare...
sotto gli occhi...

lunedì 17 dicembre 2007

TRAINING


7 pound in più
7 pound in più non chargiati
Oh My God! Disgrazia.
Apriti cielo.
Già perchè ho firmato un contratto nel quale dichiaro di aver ben compreso
(in inglese è dura che ben comprenda, comunque)
che errori di cassa superiori / inferiori ai 3 pound portano a un rapporto del mio supervisore al manager e a un possibile licenziamento.
Cosa cavolo ho firmato?!
(qua è un continuo firmare fogli foglietti biglietti scontrini)

- Ma ho fatto 7 pound in più, come on!
- Peggio - mi risponde impassibile - i soldi fatti in più potrebbero essere rubati.
- E quelli fatti in meno potrebbero essere stati rubati.
(la mia indole da focosa italiana - talvolta - è ingestibile e salta fuori - generalmente nelle peggiori situazioni)

- Rischio il posto?
- Qui abbiamo regole chiare e forti.
- Ma va? Non me n'ero accorta! Tipo poter andare a fare pipì dopo aver chiesto il permesso?
lo penso, ma non lo dico - sono maturata!
- Ti farò sapere

Odio i soldi
odio la cassa
odio le monetine
odio la gente che va di fretta e mi molla i soldi sul banco e io non so che hanno preso (e quindi non segno nulla)
odio il non sapere che fine farò
odio il non avere almeno un punto fisso

In un sistema con tante variabili come si fa se neppure una è fissa e conosciuta?
Lavoretto, casa, lavoro
amori, amici
futuro prossimo e anteriore
Forse impazzirò per questo
O forse questo doppio lavoro massacrante mi sta salvando.

Resta il fatto che odio dovermi sentire così sotto costante esame
e odio i soldi...
io uso solo la carta - così sono sicura di non sbagliare.
e poi qui 30 pound ce li hai in tasca e in un soffio li hai già spesi...
Ma sai quante ore di sudore qui mi costano 30 pound?!
Al netto intendo!
Uso la carta e non ci penso...
beata innnocenza!
Convive con il terrore costante che la commessa di turno tagli la tesserina perchè in rosso fuoco...
Il pericolo è il mio mestiere.

Nel mio futuro
una cosa è certa girerò senza portafogli
- come la Regina e Tom Cruise -
AVRO' QUALCUNO DIETRO CHE PAGA PER ME, OVVIAMENTE!

Il training è pesante pesante pesante...
ma chi la dura
la vince!

LET IT SNOW..


No...non nevica..but it's a winter in wonderland...e quindi let it snow!

- Che ci mettono qui nel caffè?! -
mi viene da domandarmi dato che non capisco da quale sovrumana fonte raccolgo la mia energia...

Oggi 3!

Oggi mi sono innamorata 3 volte...
la prima è stata verso le 10...un momento di calma e mi ritrovo davanti un bel ragazzo alto con due occhioni blu profondi che quasi mi sciolgo nel suo GRANDE CAPPUCCINO...
la seconda è stata una delusione...
poco prima di mezzogiorno entra un ragazzo coi capelli rossi a spazzola e il sorriso gentile,
mi ordina un TALL HOT CHOCOLATE WITH SKINNY MILK e un GRANDE CHAI TEA LATTE NO WATER, un paninI MEDITERRANEAN STYLE e un CRANBERRY PASTRY, si siede al tavolo di fronte alla finestra - il mio preferito - e poi arriva lei...
ma la terza volta che mi sono innamorata oggi è stata la migliore: abbiamo parlato!
Sì è vero anche con il primo avevo parlato, ma il nastro in loop:
- Hello! How are you? - No, bad; and you? - Very well!
non lo considero più "parlare"...
- Enjoy your drink!, gli faccio io...
- Thank's - fa lui - I need something very hot...
- Too cold today...
- L'inverno... - continua lui, secondo copione - ma almeno non piove, no? E poi tu sei fortunata: qui fa caldo! Guarda le vetrate come sono appannate!
- Fortunatissima...
- Where do you come from?
- Italy.
- Beautiful contry.
- Have you ever been there?
- No, but I'd like it... Thank's...see you!

E sì... See you!!

Va be'...
hearth affairs
un amico - scherzando - m'ha detto:
-Forse entrerà proprio nel tuo bar il nuovo uomo della tua nuova vita (o meglio: di questo nuovo capitolo!
- Non sono qui per questo..
Lui ha riso e ha continuato:
- Lo sai che la maggior parte delle relazioni nasce sul posto di lavoro, no...
- E chissà... la porta è aperta!
- Ma stai attenta...
- Perchè?
- Lo conosci quel poeta che viveva in un paese di mare e un mattino d'inizio autunno sentì che avrebbe incontrato il suo amore al porto...
- No, di chi parli?
- Non mi ricordo il nome...ma ricordo che alla donna che aspettava sbarcasse ha dedicato splendide poesie!
- Ottimo, ho giusto bisogno d'ispirazione!
- Ma lei non è mai arrivata e lui è morto pazzo dopo aver passato vent'anni seduto su una panchina del molo...
- Estate, autunno, inverno, primavera e poi ancora estate...allegria, eh?!

Ripeto: Va be'! Qui si prende quel che viene...

Domani forse entrerà il mio principe azzurro...

domenica 16 dicembre 2007

MENO OTTO

Meno otto a Natale e lo ammetto: se bisogna stare soli meglio qui che da un'altra parte...
Qui ci si rende ben conto che siamo tutti soli e in fondo nessuno (in fondo, ho detto...in fondo sta poco prima della depressione
Mi guardo attorno in questo quartiere di ricchi - in cui vivo pure io - e penso che tutto è possibile, bisogna solo lavorare sodo...
Tuna melt! Tuna melt panini!
Rasperry o cranberry?
Cerco di prendere fiato ma non c'è tempo...
A volte mi scopro a canticchiare le canzoni Starbucks
e almeno due volte al giorno m'innamoro...
deduco come sempre che ogni cosa hai suoi pro e i suoi contro...
W LAPALISSE!

COUNT DOWN

MENO 9 A NATALE...
mai sentito così tanto e mai vissuto così poco...
Arriva Natale e io resto qui...
- SOLA -
Primo Natale lontano da casa e dai miei cari...
un po' per obbligo (lavoro e costo eccessivo dei biglietti)
e un po' per scelta (sola per sola tanto vale stare qui!)

However...
...guardo fuori e vedo una città parata a festa: luci, colori, passanti che passano pieni di pacchi, pacchini e pacchetti...che bell'atmosfera...se non fossi concentrata sul raccogliere tazze sporche in giro nel minor tempo possibile mi soffermerei sul significato del Natale...
...vedo famigliole felici e coppiette innamorate e mentre gratto questa cioccolata incrostata mi domando se è solo una mia impressione o qui sono tutti belli veramente...
SONO FINITA IN UNA DELLE PUBBLICITA' DELLA MULINO BIANCO DOVE IL CIELO E' SEMPRE BLU?
...come sempre mi ritrovo sullo sfondo, ci sono, ma sullo sfondo... se guardi bene tra quei tre, dietro al tipo in primo piano c'è qualcosa...quel qualcosa sono io!
Sto grattando il cioccolato dal tavolo!
E non viene via...
e odio 'sta gente della domenica! Barbari!!

Meno male che ci sono altre tazze in giro e altra immondizia e altre tortine da esporre e altre lavastoviglie da far andare e altri litri di latte da scaldare...meno male! ...perchè così alle famiglie felici e alle coppie innamorate ci penso per un istante appena e galoppo via...galoppo galoppo e dove vado non lo so... - spero non in un recinto small size! -
Così non penso al fatto che io ORA sto dall'altra parte del vetro, dall'altro lato del bancone... e di pacchetti quest'anno non ne faccio e non ne scarto...
e pensare che nella casa dove sto qui a Londra ho persino il camino!
Per la prima volta ho il camino!
Non ho il riscaldamento, ma ho il camino!

sabato 15 dicembre 2007

OK...

...ok, non posso fare miei tutti i nomi...

- RISE AND SHINE!

il muffin scuro e bruttino si chiama RISE AND SHINE!

ma qui sbiascicano tutti e nessuno - secondo me - sa esattamente che sta dicendo in un miscuglio di lingue e linguaggi...

- io imito il suono!
mi rivelano molti soddisfatti...
bah...
in pratica giochiamo al telefono senza fili?!
in un miscuglio di PANINI al singolare e PANINIS al plurale...
ma PANINI sono almeno 2!!
Come on!
E il LATTE si confonde col MILK
e il buon italiano rimpiange il suo semplice CAFFELATTE...
e il cornetto alla crema
(che in queste derrate di zuccheri, lieviti, uova, cioccolate, apple, cinnamon, blueberry, cranberry and rasberry e grassi grassi e grassi magri è l'unica cosa che manca...
e come ci manca!)

Ok, il segreto è seguire il suono, ripetere, imitare...
...come le scimmie!
Scimmietta in polo rossa and green aipron!
Come mi diverto...o come mi diverto!

giovedì 13 dicembre 2007

RISE SUNSHINE

- What is a rise sunshine muffin?

- What?

- I'm a customer and I want to know how rise sunshine muffin is?

- Would you like a rise sunshine muffin?

Mi sforzo di dirlo bene, anche se non ho capito di che sta parlando. Non si dice Do you want..., ma Would...would you like... Mi sembra d'essere tornata alle medie.

- NO! Come è fatto? Voglio sapere che c'è dentro!

- E che ne so? E' un muffin.

Guardo Darek, che mi guarda, ci guardiamo, ma lui non ride. Tira fuori un plico e fa una X.

- Puoi farmi un cappuccino?!

Per Bacco...sono di nuovo sotto esame?! Non so se ridere o piangere.

Faccio una schiuma come solo Poseidone può fare, copro il bicchiere e mi auguro gli piaccia.

Darek sparisce col bicchiere, per tornare dieci secondi dopo e fare una V su un'altra riga. Il foglio è pieno di V.

- Ok, il cappuccio era corretto.

Lo ha pesato. Ecco cosa ha fatto: lo ha pesato!
Grazie a Dio il foglio è pieno di V. Cerco conforto dai due colleghi.

"Sei sotto training", mi spiegano.

- Ma è normale?

"E' che sei un po' lenta", mi confidano.

Ripenso al mio insegnante di sci che quindici anni fa mi chiamava nonnina...
Ok, vado piano e allora?
Ho preso una multa per eccesso di velocità e andavo a 52 km all'ora...non si va mai abbastanza piano.

- Darek, il muffin col riso e il sole che splende non l'ho mai visto.

- C'è in catalogo.

- Ok, ma noi non lo abbiamo mai avuto.

- Oggi c'è.

M'arrendo e vado a studiare il muffin che ride. Che cosa non mi tocca fare...

Per la cronaca il rise sunshine muffin ha i cereali!

venerdì 7 dicembre 2007

FRIDAY EVENING

I'm tired...

I'm soooo tired...

sooooo tired...

CHE COS'E' L'INERZIA?

QUELLA FORZA GRAZIE ALLA QUALE STO ANCORA IN PIEDI...

...venerdì sera...

...chiudiamo...

inizia il weekend!
e domani lavoro 6,15am - 2,30pm
e dopodomani lavoro 6,45am - 3pm

poi festa?!
ASSOLUTAMENTE NO.

Fare due lavori a tempo pieno si sta rivelando complicato...
considerando che bisogna anche nutrirsi, lavarsi, dormire...
ci sarebbe poi la parte relativa alla vita sociale, al relax e alla cultura fine a se stessa...

DON'T WORRY & BE HAPPY!

mentre spazzo il pavimento e penso a tutti pavimenti che non ho mai spazzato, mi consolo all'idea che c'è qualcuno oltre la strada che fa lo stesso.
Forse anche lui ha mal di schiena (nonostante la comune giovane età) e una folle voglia di farsi una doccia calda.
Potrebbe andare peggio...
c'è chi sta peggio...
un gruppo di ragazzi e ragazze ben vestiti passa ridendo...
c'è chi sta peggio...
una maserati nera sfreccia sulla strada bagnata...
c'è chi sta peggio...
...e poi la vita è una ruota: gira.
Solo non bisogna perdere il turno!

lunedì 3 dicembre 2007

MORNING GLORY


Ci sono mattine come queste in cui il cielo di Londra è d'un azzurro limpido che sembra dipinto. Una meraviglia. L'aria forse è più fredda dei classici giorni grigi britannici, ma vedere il sole dopo tre giorni di vento, grigio e pioggia è una meraviglia. Credo che il corpo umano abbia bisogno di sole. Intendo la pelle, gli occhi, i capelli. E poi l'umore
Io sono metereopatica...per me il sole è una medicina.

E voi direte: "Che ci fai a Londra?!"
Effettivamente la Florida o la California sarebbero più adatte...ma Londra è una tappa...ed è una città magica. Non ci sono altre parole per descriverla.
E poi qui il tempo cambia in fretta.
E passa in fretta.
Sono le 9 e mezza e inizia una nuova tornata di avventori. Sono quelli che entrano in ufficio o in negozio alle 10.
Dalla mia divisa rossa e verde, stile elfo natalizio, un po' li invidio... completi eleganti e alla moda, scarpe e accessori fashion, borse trendy... E poi loro non sanno di cioccolato e vaniglia!
Ma pace.
Penso che se tornassi a casa domani, in meno di tre giorni dimenticherei tutta questa fatica.
Un intervallo, un carosello... una vacanza alternativa...
Sono diventata veloce.
Faccio ancora disastri. Tutti fanno disastri.
Solo chi non fa, non commette errori.
Ma sono sempre più veloce...rispetto a me un mese fa e a un italiano medio.

TOFFEENUT, SUGARFREEVANILLA, EGGNUTLATTE

How are you?

FRAPPUCCINO, CHRISTMAS BLEND...

Nelle pause in cui passo tra i tavoli a raccogliere gli avanzi delle calate dei barbari guardo fuori la gente passare: uomini in completo con auricolare incorporato, giovani donne in tachi a spillo, mamme, nonni, bambini, tate. Passi, pelli, etnie, culture diverse.

CHEERS...

Sono in piedi da 6 ore e guardo questo tizio bello e arrogante che mi guarda e pensa "Poverina!" e io penso che lui pensa, ma non pensa che anch'io penso.
Mi viene in mente un racconto - di non so più chi - in cui lui e lei si incontrano, lui aspetto povero, lei ben messa e poi si scopre che lei fa la cameriera e lui l'ereditiero... l'apparenza inganna.

Alzarsi presto è faticoso, ma allunga la giornata e di conseguenza la vita.
Basta abituarsi
e il corpo è stupefacente: s'abitua, prima della mente!