domenica 23 dicembre 2007

UN MONDO ALLA ROVESCIA


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- Tu devi capire che questi inglesi sono proprio come li immagini!
- Cioè?
- Zozzoni e ordinati.
- Ahah.
Dialogo fra italiani al bar.
Li guardo e loro mi guardano. Si vede che capisco cosa dicono. Capiscono che capisco. Capiscono che sono italiana.
- Un espresso e un cappuccio.
- Oh-oh, italiana a Londra.
- E lavori da Starbucks?!
- Ha miglior caffè d'Inghilterra.
- Ma... - sono dubbiosi
- ...se no non sareste qui! - dico io ben sapendo che gli italiani sono generalmente vanitosi.
- A Londra per l'inglese?
- E non solo.
- Brava! - mi dicono in coro - e com'è che lavori da Starbucks?
- Mi ci pago l'affitto.
- E dove stai?
- Qua dietro.
- King's Road, la zona più bella di Londra.
- La zona degli italiani.
- Per forza: è la più bella. Noi abbiamo gusto.

Una banale conversazione su luoghi comuni mi dà il pretesto per lasciarmi andare a banalità tutt'altro che banali. Perchè questo è un mondo alla rovescia...almeno in confronto a quello da dove vengo: qui guidano dalla parte opposta e sul lato opposto della strada, hanno mezzi chili che si chiamano libbre e vanno a miglia orarie e non a chilometri. Per rendere la vita semplice a tutti tengono i loro amati imperiali pinta, gallone, pollice, piede, iarda. Per non parlare della moneta: qui sterlina/pound è e sterlina/pound resta.
E questo è un mondo pieno di contraddizioni.
Qui la gente si alza presto e va a letto presto. Tranne un giorno alla settimana in cui si devasta.
Questa è la patria del tè e tutti girano con mezzo litro di caffè bollente in mano.
Qui non esistono le stagioni. E di conseguenza non c'è abbigliamento invernale o estivo. I negozi vendono i vestitini sbracciati e i sandali per Natale e le ragazze non hanno alcun problema a metterseli. Senza calze.
Qui piove e c'è il sole anche sette volte al giorno.
Qui tutto è possibile.
Qui c'è una Regina che va su Youtube e un Principe che fa coltivazioni biologiche, due Principini paparazzati che bevono e si divertono come chiunque altro e una Principessa che nonostante sia morta da dieci anni in un modo tragico non riesce a non finire ogni due giorni in prima pagina. Del resto qui tutti vanno pazzi per il gossip - anche quello di cattivo gusto, oltre che per fish and chips e birra.
Qui tutto è possibile. Lo ripeto perchè è vero.
Qui non si aspetta l'autobus mai per più di dieci minuti. E proprio l'autobus è la cosa più pericolosa di Londra: una volta saliti si passa il tragitto a sperare di scendere, perchè gli autisti guidano questi enormi bolidi rossi a due piani come avessero in mano una Ferrari. ***
Londra è la testa mozza di un Impero che non c'è più... una testa che però esiste e funziona alla grande. E qui scopro ogni giorno cose che voi italiani non potete nemmeno immaginare.

Ordine e pulizia, per esempio. Questa è una città con 1o milioni di abitanti provenienti da tutto il mondo ed è una città pulita. Inquinata, forse, ed inquinante, ma pulita: strade, palazzi, case, monumenti, marciapiedi, parchi, stagni sono incredibilmente lindi. Lo sporco è chiuso in casa. Tipico atteggiamento inglese: l'importante è che la facciata di casa sia ridipinta, poi dentro teniamo le croste.
Non generalizzo, ma provo con mano.
- E' che noi italiani siamo un popolo a parte -, direbbe uno dei due tizi appena incontrati.
La cosa più zozza sul suolo inglese?! I forni. Non guardateci MAI dentro. E fatevi coraggio nell'usarli pensando che le temperature elevate uccidono germi e batteri - SPERIAMO!

Code in fila indiana. E' vero quello che si dice, non è leggenda: qui la gente (turisti compresi) si mette sempre in una coda ordinata e rispettosa. Se c'è uno che ci prova a saltare o a intrufolarsi è di certo un italiano.

Meritocrazia. Esiste ed è una delle parole chiave del lavoro qui.

Potrei continuare con gli esempi - lo farò - ma ora devo preparare le basi per i Frappuccini. Concludo dicendo che qui va talmente tutto alla rovescia che voi partite a leggere questo mio racconto dall'ultima pagina!

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