mercoledì 9 gennaio 2008

GLOVES

Sole, sole, vento, poi d'improvviso grigio, pioggerella leggera e poi di nuovo il sole.

- Sorry, avete trovato un guanto?
- Un guanto?
- Sì, un guanto, come questo - la ragazza mi mostra un semplicissimo guanto nero che una lettera dorata sul polso - solo la mano sinistra.
- No, non credo.


Non lo so, può essere... qui la gente lascia un po' di tutto e quello che troviamo lo mettiamo in ufficio in attesa che qualcuno venga a reclamarlo. Ci sono sciarpe, cappelli, giacche, maglioni che nessuno è mai tornato a chiedere. E poi ci sono fortunati che hanno lasciato borse, cellulari, chiavi della macchina, libri e macchine fotografiche che noi abbiamo salvato dalle grinfie del primo venuto. La settimana scorsa un padre è tornato a vedere se aveva lasciato qui la sua videocamera digitale: sì l'aveva lasciata e ha avuto la fortuna di ritrovarla. Gli abbiamo ridato anche le scarpine del figlio, non si era neppure accorto di averle perse. La gente è strana!

In ufficio comunque il guanto non c'è.

- Quando lo hai perso?
- Questo pomeriggio.
- E lo hai perso qui?
- Sì. Credo. Sono entrata qui con entrambi i guanti, e poi non so dove ho lasciato il sinistro.

Io non ho trovato niente, chiedo alle altre.

- Niente mi dispiace. Ma se salta fuori

Non mi lascia finire e si mette a vagare per il bar. Fa spostare la gente, fruga ovunque.

- Che ha perso? - mi chiede Arancia
- Un guanto?
- Un guanto?
- Sì, hai trovato un guanto?
- No. Ma anch'io ne ho persi tanti.

Dopo aver perlustrato ogni angolo la ragazza torna da me.

- Se salta fuori?
- Se salta fuori te lo tengo. Se vuoi posso chiamarti.
- Puoi darmi il vostro numero? Vi chiamo io!
- Va bene.

Mentre le annoto il numero su un pezzetto di carta, la ragazza inizia a raccontare:

- E' molto importante per me quel guanto. Non è solo un guanto. O meglio, forse è solo un guanto. Dovrebbe essere solo un guanto. Lo vorrei, lo pensavo in fondo. Avrei dovuto buttarli. Avrei dovuto buttare tutto...

Non so se piangere o ridere.

...ma come faccio con un guanto solo? Come faccio? Non posso aver perso il guanto. Sapevo che dovevo lasciarlo a casa. Tanto poi non li uso mai, però li porto sempre con me. Lo sapevo, lo sapevo che qualcosa oggi sarebbe andato storto. Era nell'aria.

- Torna a lavorare, - mi rimprovera Arancia - è solo un guanto: se lo troviamo lo mettiamo da parte. Chi lo vuole un guanto spaiato?

Mi rendo improvvisamente conto che la ragazza non è poi così giovane come pensavo. Piccole rughe intorno agli occhi e una pelle sottile rivelano qualche anno in più. E' bella, eppure una luce triste negli occhi la offusca quasi totalmente. Come faccio io? La saluto e me ne vado? Un po' di umanità, insomma!
Oddio, la ragazza piange. Non so se ridere o piangere: la situazione è decisamente da comica, eppure è tragica. Non so niente di quel guanto eppure sento tutto.

- Dove sei andata dopo essere uscita da qui?
- Verso la tube, per andare a casa.
Io perdo spesso i pezzi... o meglio non mi ricordo più dove lascio le cose. Non le perdo, semplicemente non ricordo dove sono e l'unico modo per ritrovarle è procedere in modo analitico. Gli oggetti non scompaiono.

- E non ti sei fermata da nessuna parte?
- A fare la spesa.
- Magari lo hai perso lì il guanto.
- Non lo so. Sono sicura di essere entrata qui con tutti e due, poi non so più. Devo andare. Vado a vedere. O forse no. Forse non devo...qui non fa freddo non ho bisogno dei guanti. Non ho più bisogno dei guanti. Forse tutto si sta sgretolando perchè è giusto così. Forse è solo il naturale evolvere del tempo, devo accettarlo. Una mattina ti alzi e sono già passati tre mesi che non lo vedi. Ricordi il suo odore, ma non esattamente il tocco della sua mano. Senti chiaramente il suono della sua voce e tremi al pensiero di dimenticare...

Ora piango. Io sono una persona sensibile!!!

...una volta dimenticati i particolari, mi resteranno i ricordi più grandi.... Avremmo dovuto fare più foto. Abbiamo fatto così poche foto. Perchè ne abbiamo fatte così poche? Abbiamo rimandato. Mai rimandare. Ma ora? Ora devo tenere care le sue cose. Prove tangibili. Perchè tra poco il ricordo si confonderà nel sogno...

Mi guarda e non mi vede, ho la netta sensazione che stia vedendo altro.
...che devo fare?

E io cosa posso dire? Che cosa vorrei sentirmi dire? Che cosa vuole sentirsi dire?

- Vai al supermercato, fai la stessa strada che hai fatto per tornare a casa la prima volta. Controlla bene dappertutto. Domani potresti pentirti e sarebbe troppo tardi. Fallo, anche se non sei convinta: se lo trovi, bene; se no era destino. Chiudi il guanto che ti resta nel fondo di un cassetto e non aprirlo più. Pensa solo che il giorno in cui ti ricapiterà in mano sorriderai e non farà più così male.

Siamo patetiche... lo so. Ma almeno io sto facendo esercizio di conversation!

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